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Ci sono degli adagi che perdurano nel corso dei decenni, e fanno parte della saggezza popolare delle nostre nonne come della nostra, proprio perché contengono, magari ingenuamente, magari in forma poco raffinata e senza grandi sottigliezze, qualcosa di profondamente vero e sensato, la cui validità continuiamo a riconoscere anche in mezzo ad un mondo che cambia, cresce e si evolve a velocità sempre crescente, lasciandoci spesso spiazzati. E uno di questi, che ci saremo sentiti magari raccomandare per decine e decine di volte fino dalla nostra infanzia, e che oggi probabilmente ci ritroviamo a ripetere ai nostri figli, è probabilmente “La pulizia prima di tutto”. Pulizia è ordine, è comodità, è soprattutto salute; e per tutte queste ragioni, è importantissimo scegliere sempre i migliori strumenti per mantenere linda la nostra casa, anche a partire dai più umili e comuni come le scope. Fra queste, sono da preferire quelle costruite a mano, che rispetto a quelle di produzione industriale sono sicuramente superiore per solidità e estetica.
Solitamente, queste scope artigianali vengono costruite con materiali assolutamente naturali, come erba e paglia, che vengono addirittura sovente raccolti direttamente dall’artigiano, che non di rado li coltiva direttamente, in maniera organica. Proprio perché realizzate artigianalmente, le scope fatte a mano possono essere di molte forme e dimensioni, il che rende possibile comprare quelle più adatte alle specifiche necessità degli ambienti da pulire. È buona norma iniziare controllando quella parte fondamentale che è il manico della scopa. Per essere solido e funzionale, è bene che abbia uno spessore intorno ai tre, quattro centimetri, così da essere allo stesso tempo resistente e ancora comodo da tenere fra le mani. L’altra dimensione da verificare è, naturalmente, la sua lunghezza; se infatti questa fosse eccessiva, sarebbe molto difficile manovrare la scopa stessa, mentre una lunghezza troppo ridotta renderebbe faticoso pulire e ci garantirebbe un serio mal di schiena. Nella maggior parte dei casi, la lunghezza ideale è fra gli ottanta centimetri e il metro.
Per finire, ispezioneremo la parte funzionale della scopa stessa, ossia le setole; dovremo occuparci sia della loro lunghezza che della loro forma. La differenza principale nella forma sta nell’alternativa fra setole tutte lunghe uguali e setole tagliate in modo da formare un angolo. Come ben sa chi si occupa di pulizie, la differenza è significativa: se infatti le scope “piatte” sono ideali per pulire le grandi superfici piane, nulla batte quelle tagliate in obliquo quando si tratta di pulire a fondo e con comodità negli angoli delle stanze. Come ultima nota, tenete presente che proprio perché costruite con materiali organici, queste scope sono soggette a invecchiamento e usura; la prima cosa a danneggiarsi sarà proprio la parte funzionale, che perderà prima o poi qualche setola. Conviene, in previsione di ciò, scegliere scope molto spesse e fitte, così da mantenerne a lungo la funzionalità.
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