Non esiste settore, in questo mondo moderno che evolve ad un ritmo tanto sostenuto da poterlo quasi definire quotidiano, nel quale non si assista a continui miglioramenti, e anche spesso a veri e propri cambi di prospettiva che coinvolgono l’intera visione di un campo produttivo. Ne è un esempio il campo delle costruzioni, dove la crescente importanza delle istanze relative all’ecologia ha portato alla nascita di un’intera branca di costruttori “verdi” che si preoccupa di erigere edifici che rispettino i più stringenti criteri tecnologici per minimizzare il proprio impatto sulla natura circostante.
E naturalmente il mercato dei prodotti per edilizia non ha potuto che adattarsi a tale mutamento di ottica; hanno acquisito preminenza quei prodotti, e quei fornitori, che tengono conto di certi criteri di produzione un tempo ignorati. Perché un edificio sia davvero ecologico, bisogna che i materiali utilizzati per costruirlo siano stati costruiti con processi efficienti dal punto di vista energetico, senza sprechi, e con bassa o nulla produzione di gas serra.
Perfino la provenienza ha grande importanza, perché ogni chilometro fatto percorrere a delle merci senza una buona ragione è fonte di inquinamento ambientale inutile; per questo spesso si dà preferenza addirittura a materiali recuperati localmente e rinnovati o restaurati, o ancora riparati dove necessario, e in generale a prodotti costruiti per durare nel tempo e non richiedere frequenti sostituzioni. Sotto il profilo delle emissioni, inoltre, si presta notevole attenzione a che i materiali usati non emettano sostanze irritanti o cancerogene.
Sotto il profilo del risparmio, inoltre, si preferiscono materiali che riducano il consumo d’acqua negli edifici, e isolanti progettati e applicati per permettere di ridurre drasticamente il consumo di energia per la climatizzazione, sia in estate che in inverno. La sfida, che il mercato ha raccolto e continua a raccogliere ogni giorno, è quella di sviluppare prodotti e materiali che, rispettando questi stringenti criteri, mantengano comunque la varietà e l’estetica di quelli a cui siamo abituati, per rendere meno gravosa possibile la transizione a questa nuova, diversa ottica sull’edilizia.
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