Il futuro è adesso

Opinioni, recensioni, notizie e curiosità.

Riparare l’auto incidentata conviene? Cosa sapere prima di procedere

Quanto costa riparare auto incidentata? Tanto? Poco? Come fare a stabilirlo? Domande semplici da fare, ma complesse in termini di risposta, con la necessità di tanta analisi per capire ciò che non va nel mezzo e, di conseguenza, se l’eventuale successiva riparazione abbia, o meno, un senso.

A seguito di un sinistro, una volta appurate le condizioni degli occupanti, il secondo pensiero è sicuramente da chiunque rivolto allo stato del veicolo su cui si stava viaggiando. Saremo ancora in grado di ripartire? Potremo rimetterlo in strada, oppure no? Dovremo comperarne uno nuovo?

Interrogativi legittimi, che, specie quando è di immediata evidenza che il danno subito sia significativo, si traducono nella necessità quasi in tempo reale di capire se abbia un senso pensare di mettersi nelle mani dell’abbinata carrozziere-meccanico per provare a ridare vita al mezzo apparentemente arrivato alla sua fine.

In queste fasi, un servizio di ritiro auto incidentate in Italia, oppure all’estero, diventa di fondamentale rilevanza. Lo diventa perché, comunque la si guardi, l’auto inservibile va spostata dalla strada e portata in un deposito; lo diventa perché, una volta posteggiata altrove, la medesima non può rimanerci per anni, ma deve trovare una collocazione definitiva.

Vendere a chi se ne occuperà, oppure rottamare in prima persona

Quando riparare auto incidentata non è più vantaggioso significa che il valore residuo del mezzo oggetto di sinistro è inferiore al costo necessario per rimetterlo in sesto. L’equilibrio della bilancia è il vero nodo da sciogliere: quando le riparazioni da effettuare sono costose e la macchina coinvolta ha già qualche anno, oppure non è di particolar pregio, è difficile trovare una ragione vera per spendere più di quel che l’operazione vale alla fine della stessa.

Di fronte, la scelta è duplice. Rottamare il veicolo, con tutti i costi annessi, oppure rivolgersi a chi ritira anche le auto sinistrate, occupandosene successivamente della gestione.

Gli incidenti, in Italia come nel resto del mondo, abbondano. Al di là della riduzione statistica, infatti, il numero degli eventi rimane sempre alto, così come la quantità di persone coinvolte tra morti, feriti e, per fortuna, persone illese, che peraltro sono la gran parte.

Dire quante siano le auto che, a seguito di sinistro, non sono più servibili non è possibile. Di sicuro, però, il tema si pone. Ne consegue che avere un contatto con qualcuno che, all’occorrenza, sappia consigliarci al meglio è un plus da non scartare. Anzi, da mettere in cima ai nostri pensieri.

Serietà nella valutazione e nel disbrigo delle pratiche

A seguito di sinistro, insomma, all’impossibilità di riparare auto incidentata segue la necessità di stabilirne il futuro. Il caso che stiamo valutando è quello legato all’anti-economicità di un intervento di sistemazione.

Le fasi si susseguono con una certa frenesia. La macchina è rovinata, molto rovinata. Ce ne si accorge senza particolari competenze e, dunque, basta il consiglio di un esperto per esserne certi. Rottamare, oppure altro? Trasformare la nostra macchina in un rifiuto, in questo contesto, non è bello, né automatico. C’è un’altra via? Sì, trovare qualcuno che la ritiri e se ne occupi da lì in poi, togliendoci i fastidi annessi e connessi.

Rintracciare chi se ne occuperà val bene una riflessione. C’è la necessità, infatti, che tutte le procedure siano effettuate a dovere, così che non tornino indietro fastidi.

Trovato l’interlocutore, però, il gioco è fatto. A quel punto, sarà quest’ultimo a gestire tutti i passaggi, inclusa la fastidiosa burocrazia che permea il nostro sistema.

Un’offerta economica e qualche firma a suggello del contratto saranno il risultato dell’accordo tra le parti, con buona pace di entrambi e un pensiero in meno cui badare.