Cosa centra il pvd con l’ambito dell’edilizia? Apparentemente, poco o nulla. Se pensiamo al settore delle costruzioni, infatti, il primo sguardo andrebbe a cemento, mattoni e sabbia. Al di là delle tecniche costruttive, la parola edilizia porta dritti dritti a gru, betoniere, tubazioni e impianti. I cantieri che quotidianamente troviamo a lato della strada che facciamo per andare al lavoro raccontano questo. La nostra esperienza personale pure.
Tra carpentieri, lattonieri, idraulici ed elettricisti, il co-invitato di pietra, quello che c’è ma forse non appare come dovrebbe, è l’attrezzo. Senza strumenti di lavoro, lo si capisce chiaramente, nessuno dei professionisti indicati poco sopra potrebbe operare nella direzione corretta. Partendo da questa considerazione si capisce la motivazione dell’abbinamento iniziale. Con il trattamento PVD un attrezzo, qualunque esso sia purché metallico, migliora la sua durata, la sua vita tecnica, la sua resa. In poche parole, il pvd lo migliora. Sensibilmente, per giunta.
Che si parli di una punta di un trapano, oppure di un cacciavite, la filosofia di fondo è dunque sempre la medesima. Un rivestimento adeguato permette che il medesimo sia più performante, si rovini meno, operi con miglior affidabilità. Questo, non altri, il senso ultimo del ragionamento.
Il ruolo dell’edilizia, oggi
Quello delle costruzioni è un settore trainante per il nostro Paese. A dirlo non sono soltanto gli esperti del settore, ma ad affermarlo con grande convinzione sono anche coloro che di questo ambito sono i protagonisti, ossia gli edili. I numeri diffusi dalla loro associazione di riferimento parlano chiaro, individuando nella spinta dell’edilizia una delle leve per la ripresa economica.
Edilizia pubblica e privata, in questo senso, non fa differenza. E’ infatti dalla sommatoria degli interventi realizzati dagli enti (strade, scuole, ospedali, piscine) e dai privati cittadini, siano essi persone fisiche o imprese (ad esempio, case e capannoni) che si genera il volano che ha caratterizzato la crescita dal 2021 in avanti.
Al netto delle accelerazioni legate ai bonus e delle frenate connesse invece alla carenza di materie prime e all’influenza della guerra, l’edilizia c’è e serve per mantenere vivo il tessuto economico italiano, e non solo.
Per lavorarci non basta più un cappello fatto con carta di giornale in testa e una cazzuola in mano, immagine tipica del boom degli anni 50 e 60, ma c’è bisogno non soltanto di un’adeguata preparazione e anche di strumenti di lavoro all’altezza delle esigenze del mercato. Cambia la tecnica, si modificano soltanto i processi da adottare e le attrezzature da impiegare. Lo sviluppo, insomma, porta con sé cambiamenti da gestire al meglio delle possibilità, primi fra tutti quelli legati agli arnesi da impiegare sul campo. Strumenti che, se trattati con il pvd, assumono un valore del tutto differente.
Abilità costruttive e qualità dei materiali
Per rifinire una casa, o per realizzare la pavimentazione di un capannone, le soluzioni non mancano. Spesso, non a caso, è addirittura l’imbarazzo della scelta a subentrare in chi deve prendere le decisioni, con il risultato di mettere in estrema difficoltà quanti non sono proprio del mestiere, futuri proprietari in primis.
Il punto di partenza di qualsivoglia immobile, comunque la si guardi, risiede nella maestria di chi l’andrà a costruire, oppure a recuperare. Le abilità del singolo, ovviamente, non sono le uniche “armi” da mettere in campo per raggiungere il risultato atteso.
Accanto alle competenze di imprese e lavoratori, infatti, ci sono da considerare gli strumenti messi a disposizione di questi ultimi e i componenti individuati per completare l’edificio.
Partendo dal primo punto, gli utensili trattati con il pvd garantiscono una miglior affidabilità. Una rifinitura di questo tipo ne aumenta la durezza, a tutto vantaggio della riduzione degli effetti delle sollecitazioni connesse all’azione per cui sono stati progettati. Il vantaggio per chi li acquista e poi li usa è d’immediata intuizione.
La seconda questione, invece, ha a che fare con tutti i componenti necessari nel completamento degli impianti e delle finiture interne. Dalle maniglie per le porte fino ai rubinetti del bagno, sono numerosi gli oggetti di uso comune che, prodotti su base metallica, possono essere rifiniti con il pvd.
Se non si è più che attenti nelle fasi di scelta, questa caratteristica può essere non considerata a dovere. Farlo, invece, è un buon esercizio per chiunque.
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