Se cerchi sui motori di ricerca le parole chiave ‘ernia iatale cura’ troverai diversi articoli, spesso in contrasto fra di loro. Questo perché se ne parla pur non conoscendo a fondo il pericolo. Per fortuna esistono dei centri che si occupano di curare queste patologie. Per esempio, il Centro di chirurgia delle ernie a Roma è specializzato nell’offrire un consulto e una soluzione efficace per risolvere il problema affinché non peggiori e causi delle complicanze.
Ma che cos’è l’ernia iatale? L’ernia iatale si verifica quando una parte dello stomaco, in particolare la parte superiore, verso la parte alta dell’addome, scivola sopra lo iato e sale nel torace. L’ernia iatale può essere un evento singolo nella vita di una persona o può essere continuativa, cioè ripresentarsi più volte, anche a distanza di lunghi periodi di tempo. Il termine “iatale” deriva dalla parola “hiatus” e significa un vuoto in qualcosa. Si tratta di una condizione invalidante e alquanto dolorosa.
Come riconoscere i sintomi dell’ernia iatale
I sintomi dell’ernia iatale possono comprendere diverse avvisaglie che spesso non sono riconducibili al problema per chi non è esperto. Ma consultando il proprio medico di base potrebbe scoprire con una diagnosi di che cosa si soffre.
I sintomi più comuni sono:
- dolore al petto che peggiora quando si è sdraiati, si tossisce o si starnutisce. La sensazione di dolore si sposta spesso alla spalla sinistra e sotto il braccio e avviene a causa dei succhi gastrici quando risalgono nel petto;
- sensazione di pienezza o gonfiore dopo aver mangiato una piccola quantità di cibo;
- bruciore di stomaco o indigestione subito dopo aver introdotto del cibo.
Come abbiamo visto le avvisaglie sono piuttosto comuni e possono essere confuse con un’acidità di stomaco o un problema all’apparato digerente passeggero. Ciò può rivelarsi veritiero in certi casi ma se il fastidio persiste e se il dolore si fa più insistente meglio chiedere il parere di un esperto.
Come viene diagnosticata l’ernia iatale?
Non appena il nostro medico di base rileverà una situazione particolare nel nostro organismo, si premurerà di fissare una visita con uno specialista. Si può scegliere di accedere al Servizio Sanitario Nazionale con la consapevolezza di dover aspettare i tempi canonici di accoglienza oppure rivolgersi a un centro specializzato come il Centro di chirurgia delle ernie a Roma.
Fatta la dovuta scelta sanitaria un gastroenterologo esaminerà il paziente, raccoglierà l’anamnesi e ordinerà degli specifici esami del sangue o, in alternativa, degli studi di imaging per confermare la diagnosi. Può essere eseguita un’endoscopia per controllare la situazione all’interno dello stomaco e prelevare, tramite biopsia, un campione di tessuto. Ciò permetterà di confermare o di scongiurare la diagnosi.
Ernia iatale cura
Come per tutte le condizioni mediche, il trattamento varia notevolmente a seconda dell’individuo, in base all’età di insorgenza del problema, della gravità della condizione e di come la persona risponde al trattamento. Uno dei trattamenti più comuni è l’intervento chirurgico. Esistono due tipi di intervento: quello a cielo aperto, che viene eseguito attraverso un’incisione nell’addome, o quello laparoscopico, che prevede delle piccole incisioni nell’addome e che risulta essere meno invasivo.
Per alleviare il bruciore di stomaco possono essere prescritti dei farmaci. Purtroppo, questi farmaci possono non essere utili per tutti i tipi di ernia iatale. Inoltre, il paziente dovrà restare in riposo assoluto per un breve periodo di tempo così da facilitare la guarigione e ritrovare il proprio benessere psicofisico.
Nel Centro di chirurgia delle ernie a Roma vengono utilizzate delle tecniche particolari chiamate Tension Free. Si tratta di uno strumento di alta tecnologia in grado di bloccare la fuoriuscita dell’ernia attraverso l’utilizzo di una piccola protesi. La sua applicazione riduce il dolore post-operatorio e diminuisce la possibilità che l’ernia si ripresenti in forma recidiva. Grazie a questo sostegno i tempi di recupero si accorciano così quelli di ospedalizzazione.
L’operazione, il ricovero e il recupero potrebbe richiedere fino a una settimana o aumentare in caso di complicazioni. L’ernia iatale si può ripresentare in forma recidiva per cui bisogna fare attenzione a non provocare una nuova fuoriuscita del contenuto erniario. Sarà premura del medico consigliare quali sforzi potrà fare il paziente nella vita di tutti i giorni e a cosa dovrà prestare maggiore attenzione. In ogni caso, l’intervento non è invalidante ma permette di ritornare al più presto a un’esistenza normale.
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