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Le mele: fanno bene davvero

pasja1000 / Pixabay

Fra le cause di morte purtroppo maggiormente diffuse nei Paesi industrializzati, spiccano ai primissimi posti il cancro e le malattie cardiovascolari. Due tipi di malattia che hanno legami fortissimi con il tipo di vita che si conduce – soprattutto con il tipo di alimentazione che si ha. Può in effetti stupire scoprire che circa il 30% dei casi di cancro, a quanto risulta da molti studi, potrebbe essere evitato con un’alimentazione corretta e sana, (una grande maggioranza di scienziati ritiene che mangiare molta frutta e verdura, tanto per fare un esempio semplice, possa dimezzare il rischio di contrarre una di queste malattie) e questo discorso si fa ancora più ampio se includiamo i problemi di diabete, obesità e colesterolo, che oltre a minare la salute dei cittadini costituiscono una voce di spesa enorme per la sanità.

A conferire questo enorme potere di prevenzione delle malattie a frutta e verdura sono delle sostanze nutritive che tali alimenti contengono, e che vanno sotto il nome collettivo di fitonutrienti: ne fanno parte composti i cui nomi forse abbiamo già sentito, come flavonoidi, isoflavonoidi, carotenoidi e acidi fenolici. Secondo uno studio condotto in Finlandia, l’alimento che è parso dimostrarsi più “potente” sotto questo aspetto, nell’abbassare il rischio di mortalità, è stato – per la gioia di chi ama i proverbi! – proprio la mela.

Questo frutto è infatti una delle maggiori fonti di antiossidanti e di acidi fenolici liberi, e quindi di immediata assimilazione. Fra i composti salutari che contiene ci sono catechina, florizina, e quercetina, che pur variando in quantità a seconda della varietà specifica di mela sono comunque sempre presenti in alte concentrazioni – a patto di consumare il frutto fresco. Le mele sono così in grado di regolare il contenuto di zuccheri nel sangue, il che aiuta ad evitare, ad esempio, il diabete. Inoltre, il consumo di mele pare aiutare a ridurre grandemente il contenuto di colesterolo “cattivo” – ossia di grassi – nel sangue, migliorando la salute delle arterie.